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La mia Storia

Svolgo la libera professione come psicologa, ho conseguito la Laurea Magistrale in Psicologia Clinica presso l’Università Europea di Roma. Successivamente al tirocinio formativo, svolto presso l’ospedale Bambin Gesù di Palidoro, ho completato la formazione professionale grazie alla scuola di Counseling Psicologico di “Obiettivo Psicologia” a Roma.

Sono stata una studentessa lavoratrice, impiegata in una struttura alberghiera di Roma; questo mi ha consentito di svolgere anche la professione di insegnante, per un periodo di due anni, presso un istituto alberghiero di Civitavecchia, portando agli studenti la mia esperienza relativa al Ricevimento e Concierge.  Successivamente, insieme al professor Gabriele Giorgi, docente di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni, ho tenuto un Master presso l’Università Europea, a cui hanno partecipato alcuni studenti interessati alle materie aziendali.

L’importanza dello Sport

Lo sport ha sempre fatto parte della mia vita; ho trascorso gli anni della gioventù studiando la danza classica e contemporanea, così ho deciso poi di dedicarmi all’insegnamento delle discipline sportive in alcune scuole e palestre di Roma; credo nel potere dell’esercizio fisico come strumento per accrescere il benessere psicofisico, in un’ottica di complementarità tra mente e corpo.

Credo che essere psicologi non sia molto diverso che essere dei danzatori: si accoglie con leggerezza qualcuno che viene da noi, lo si segue mentre ci guida al suono dei propri pensieri e delle proprie emozioni, se ne rispetta il passo, si procede con lentezza se preferisce, e lo si accompagna se il suo passo diventa più veloce. E poi succede che lo psicologo porti la danza, facendo attenzione a non interrompere l’armonia dei pensieri, delle emozioni che suonano nello spazio di entrambi. I movimenti non sono mai bruschi, lo psicologo è con l’altro e con l’altro volteggia per acquisire maggiore confidenza con il suo modo di danzare, e si danza insieme.

Ho deciso di dedicarmi alla professione di psicologa perché amo la diversità che caratterizza ciascuno di noi, credo che essere psicologi significhi nutrire il profondo piacere della scoperta di chi ci sta intorno, delle particolarità che contraddistinguono ciascuno di noi.

Amare la diversità mi ha portato a desiderare fortemente di occuparmi anche di disabilità, avviando così la mia collaborazione presso la Onlus Tuttigiuperterra, che offre terapia ed assistenza specialistica rivolta a bambini, ragazzi e caregiver che si trovano ad affrontare i disturbi dello sviluppo, dai disturbi dello spettro autistico alle altre sindromi affini.

Ho voluto completare il mio percorso esperienziale con le persone con disabilità acquisendo una preparazione specifica che accrescesse le mie conoscenze, ed ho così Conseguito la qualifica di “Diversity e Disability Manager” frequentando il “Corso di Alta Formazione in Disability & Diversity management: valutazione delle risorse e del potenziale del lavoratore, selezione e recruiting, percorsi evolutivi delle persone all’interno delle organizzazioni, inclusione lavorativa, welfare, benessere, smart working e prevenzione delle discriminazioni e le molestie lavorative”.

Amo il “sapore” della metafora che spiega come lo psicologo possa mettersi in ascolto della persona che accoglie, ami comprenderne l’anima, con le sue fragilità e le sue potenzialità e utilizzi le proprie competenze, ma mai il proprio personale giudizio, per far sì che quest’anima riesca ad esprimere la propria forza.

Sento il profondo desiderio di dedicare la mia professionalità e le mie risorse a coloro che vivono una condizione di disagio psicologico, per percorrere insieme quei momenti che talvolta ci rendono fragili e incerti. Ansia e stress diventano troppo spesso compagni di vita, in un momento storico che costringe le persone ad affrettarsi e a perdere il contatto con se stesse, ma anche con i propri simili. Credo sia importante il ruolo dello psicologo nell’aiutare le persone a riacquisire la consapevolezza dei propri bisogni, desideri, e soprattutto a riattivare quelle splendide risorse che ciascun essere umano serba in sé.

Concludo con un pensiero, che dedico a tutti coloro che vivono un senso di inadeguatezza:

“Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la vita a credersi stupido” (Albert Einstein)